La sindrome di Wolff-Parkinson-White è una condizione in cui nel cuore vi sono uno più un percorsi accessori di trasmissione dell’impulso elettrico. La presenza di questa via contribuisce ad episodi di aritmie con frequenza cardiaca elevata.

Cosa succede con la sindrome di Wolff-Parkinson-White?

Il cuore, costituito da due atri e due ventricoli, lavora mediante impulsi generati dal nodo seno-atriale. Il nodo seno-atriale è  il naturale stimolatore cardiaco. L’impulso generato dal nodo seno-atriale, provoca la contrazione atriale, per poi raggiunge il nodo atrioventricolare (il punto di controllo, che si trova tra atri e ventricoli), e entrare nei ventricoli, che si contraggono ed espellono il sangue nella grande (circolazione sistemica) o piccola circolazione (circolazione polmonare). Con la sindrome di Wolff-Parkinson-White si sviluppa un’ulteriore  percorso alternativo per il quale l’impulso può raggiungere i ventricoli.

La sindrome di Wolff-Parkinson-White può portare alla perdita della vita.
Un cuore normale batte con una frequenza di 60 a 90 battiti al minuto. Con la sindrome di Wolff-Parkinson-White il cuore può battere con una frequenza di 200 battiti al minuto, e questo porta al calo della gittata cardiaca, una improvvisa perdita di coscienza e persino la morte di una persona.

I sintomi della sindrome di Wolff-Parkinson-White

1. Un’improvvisa perdita di coscienza.

2. Palpitazioni.

Come trattare la sindrome di Wolff-Parkinson-White?

1. Consultare immediatamente un medico-cardiologo.

2. In presenza di aritmie acute si rende necessaria l’assunzione di farmaci antiaritmici o l’utilizzo di un defibrillatore.

3. Eliminare il percorso alternativo di trasmissione dell’impulso elettrico per mezzo di ablazione trans catetere, l’applicazione di scariche di corrente a radiofrequenza attraverso un catetere inserito nel cuore.

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Di camilla