Con il freddo, i vasi sanguigni si restringono. Il sangue scorre quindi più lentamente e, come conseguenza, possono formarsi dei coaguli. Se un coagulo raggiunge il cuore, avviene un attacco cardiaco, mentre se giunge al cervello, si ha un ictus.

L’importanza di coprirsi bene per proteggersi dal freddo

Cardiologi americani hanno condotto uno studio mirato, a seguito del quale si è scoperto che la cosa più pericolosa con il freddo sono le mani senza guanti. Al freddo, i vasi sanguigni delle mani si contraggono e, di riflesso, si stringono anche quelli di cuore e cervello.

Nei vasi contratti il sangue scorre più lentamente, quindi aumenta il rischio di coaguli. Se un coagulo arriva al cuore, provoca un attacco cardiaco, mentre se raggiunge il cervello, il rischio di ictus è imminente. Ciò è particolarmente importante per gli uomini di età superiore ai 40 anni: è stato dimostrato che, se non indossano i guanti, sono maggiormente a rischio di infarto del miocardio.

Se sia ha freddo ai piedi, i vasi possono avere uno spasmo ed il soggetto cessa di sentire freddo, ma gli si congelano le dita. I vasi sanguigni delle gambe si trovano lontano dal cuore, e in aggiunta al congelamento potrebbero subire danni anche gli altri organi.

La velocità di congelamento determina il vasospasmo. Provare un forte congelamento è praticamente impossibile, la sensibilità scompare con il raffreddamento. È quindi importante principalmente scegliere scarpe che non lasciano fuoriuscire il calore. Al gelo si consiglia di indossare due paia di calze, la prima di cotone e all’esterno in lana. Va tenuto presente che il piede, anche con i calzini, deve poter essere libero nella scarpa, lo strato di aria creerà calore aggiuntivo.

È importante proteggere dal raffreddamento le zone distali, le parti del corpo più lontane dal cuore. La vasocostrizione periferica, piccoli capillari, è una reazione protettiva normale dell’organismo. Per prolungare la durata e concentrare il flusso di sangue agli organi vitali all’interno: cervello, cuore e fegato, il corpo riduce il flusso di sangue alla periferia, e come risultato orecchie, dita e naso sono i primo a soffrire il congelamento.

Cosa assumere per combatter il freddo

Importante sottolineare che non è saggio cercare di riscaldarsi con l’alcool. Sotto l’influenza dell’alcool, i vasi sanguigni si dilatano e cominciano a cedere calore all’esterno, violando il principale meccanismo di protezione dal freddo, la ritenzione del calore corporeo all’interno. Il soggetto inizia letteralmente a riscaldare la strada. E, a causa della sensazione di calore provata sotto l’influenza dell’alcool, esso può addormentarsi al freddo, provocando un forte congelamento o la morte. Il freddo rallenta il lavoro del fegato, che distruggerà i veleni a circa la metà della velocità. E, siccome l’alcool è un veleno, il fegato non riuscirà più a far fronte al lavoro, e gli effetti dell’intossicazione saranno molto più gravi.

Da per sè, le bevande calde riscaldano il corpo dall’interno, e un brodo grasso, pane e tè dolce, sono alimenti ad alto contenuto calorico, che daranno energia utile per generare calore supplementare. Va ricordato che il glucosio (zucchero) si decompone rapidamente e dà un effetto a breve termine, quindi se si deve restare fuori al freddo per un lungo periodo è meglio assumere prodotti grassi.

Come combattere un assideramento

Prima di tutto non si può strofinare la neve sulla zona assiderata, i vasi invece di dilatarsi, si contraggono ulteriormente, e i microcristalli del ghiaccio danneggeranno la pelle.

Inoltre, i geloni non vanno trattati con acqua bollente, lo sbalzo di temperatura sarà troppo forte. L’acqua dovrebbe essere calda al punto in cui non sembra calda, quindi la temperatura può essere aumentata gradualmente. In tal modo, i vasi sanguigni si espandono gradualmente e nulla accade nulla di male.

Il freddo può anche avere effetti benefici

La crioterapia è un metodo nel quale, sotto l’influenza di temperature estremamente basse, le difese dell’organismo aumentano. La criosauna ha un effetto attivante generale sull’organismo. Una sessione nella criosauna può durare, ad esempio, 1,5 minuti ad una temperatura di meno 196 gradi.

Di camilla